UNA VOLTA C’ERANO I COMUNISTI. E ORA?
05/08/2009 11.33.27
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Martedì 4 agosto 2009, ore 18 PalaInfiniti
Sul palco del PalaInfiniti un altro appuntamento, a una settimana dall’apprezatissimo confronto Bertinotti-Franceschini, sul futuro della sinistra. Che sta vivendo il periodo più buio della sua storia ultracentenaria. Una crisi che coinvolge sia la cosiddetta “base” che la classe dirigente del partito. Già, il Pd, sempre più sospensione e non soluzione di due visioni che hanno fatto la storia della politica reppubblicna: quella cattolico-democratica e quella comunista. Prima di iniziare il confronto, Riccardo Barenghi ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla situazione del Pd: “Non sono le individualità a mancare, o i giovani di cui tanto si parla, quanto piuttosto le idee. Ecco, nel Pd mancano delle buone idee”. Ha poi rincarato la dose, sostenendo che il progetto del Pd, sospeso a metà tra l’anima democristiana e quella comunista, è “inevitabilmente destinato a fallire”. Sul palco, molti i temi analizzati, anche se il focus principale è stato quello sulle mosse della sinistra italiana all’indomani della caduta del Muro di Berlino. Secondo Aldo Schiavone, il vero momento critico del PCI va ricercato addirittura nel 1984, alla morte del segretario Enrico Berlinguer. “Se alla morte di Berlinguer – ha dichiarato il saggista – si fosse lavorato, avremmo potuto fare una proposta seria al paese, non lasciando un vuoto che è stato funzionale all’affermazione di Berlusconi come alternativa credibile”. Telese ha invece puntato il dito sull’attuale classe dirigente del Partito Democratico: “Fassino e Veltroni hanno dichiarato di non essere mai stati comunisti, così facendo hanno potuto fare carriera. Ma rinnegando le proprie radici hanno fallito”. Ha concluso Macaluso, ritornando ai principi del fallimento dell’esperienza comunista, sostenendo che non fu solo Craxi a non volere l’accordo con il PCI, dal momento che “fu Berlinguer a non avere intenzione di stringere accordi con il PSI”. Sempre Macaluso ha poi annunciato, pubblicamente, il proprio appoggio a Bersani al Congresso del Pd che si terrà a ottobre. Le questioni restano, ovviamente, aperte e attuali al tempo stesso. E chissà per quanto ancora.
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