ABBASSO LA SQUOLA
22/08/2009 18.47.27
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Venerdì 21 agosto, ore 16,30 PalaInfiniti
L’evento è stata l’occasione per parlare di due temi soprattutto: da un lato la girandola di direttori di testate che ha coinvolto alcuni dei personaggi più in vista del giornalismo nostrano; dall’altro, prendendo spunto dal nuovo libro di Giordano “5 in condotta”, la situazione, drammatica della scuola italiana. “È amaro lasciare a metà un’opera iniziata. Avevo fortemente voluto andare al Giornale, avevo un progetto di lungo periodo, e invece non è stato possibile completare un percorso che secondo me avrebbe potuto dare ottimi frutti. Nonostante la crisi che sta colpendo l’editoria, eravamo addirittura riusciti a incrementare le vendite del nostro quotidiano, nonostante l’aumento del prezzo di copertina”. Sul suo successore, però, solo parole al miele: “Feltri è il direttore che mi ha assunto al Giornale e mi ha fatto inviato, di lui potrò parlare solo in senso positivo. Non ho dubbi sul fatto che sia un ottimo direttore”. La girandola di direttori, che ha coinvolto, oltre a Giordano, Feltri, Belpietro e Mulè, è stata bollata in maniera piuttosto secca dall’ex numero uno de Il Giornale: “Una definizione della situazione? Paradossale”. “Il mio grande amore – ha concluso Giordano – rimane la carta stampata, nonostante sia convinto che le sfide che ci attendono nel mondo dei media siano molteplici. Credo che non si smetterà mai di acquistare il quotidiano di carta, anche se verrà appoggiato da altri strumenti come, ad esempio, internet o la tv”. Poi l’attenzione si è fissata sulla situazione della scuola: “Viviamo – ha sostenuto Giordano – un momento di grave crisi del sistema scuola, dal momento che, pur avendo una spesa per l’istruzione pari se non superiore a quella di altri stati europei, siamo lontanissimi in tutte le indagini che vengono svolte sulle condizioni del sistema scolastico”. “Come è possibile – ha aggiunto il direttore di Studio Aperto – che vengano spesi 20 milioni di euro all’anno per consulenze? Non sarebbe meglio destinare quei soldi agli stipendi, ora da fame, degli insegnanti?”. L’incontro ha poi offerto alcuni spunti che potrebbero sembrare divertenti, se non fossero segnali inequivocabili di una carenza notevole delle nostre strutture scolastiche. “Se io chiedo – ha chiosato Giordano – l’Infinito di Leopardi, mi sento rispondere ‘leopardare’”.
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