NUOVI AMBROSOLI CERCASI
30/07/2009 15.52.35
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Mercoledì 29 luglio 2009, ore 21,15 PalaInfiniti
A trent’anni dall’omicidio di Giorgio Ambrosoli, Cortina InConTra ha tributato un omaggio a quello che Corrado Stajano aveva definito un “eroe borghese”. L’11 luglio 1979, dopo una serata passata con gli amici, l'avvocato Giorgio Ambrosoli rientrava a casa, e ad attenderlo c'era William Arico, sicario mafioso assoldato da Michele Sindona. Tre colpi di 357 magnum ponevano fine a una vicenda iniziata qualche anno prima che aveva coinvolto il mondo della politica e della finanza italiana. Umberto Ambrosoli aveva solo 8 anni quando il padre è stato ucciso, ma conserva di lui il ricordo di un “papà molto presente”. In un Pala Infiniti gremito di pubblico, il patron di Cortina InConTra, Enrico Cisnetto, ha moderato un dibattito estremamente stimolante, che ha avuto nelle testimonianze di Umberto i momenti più toccanti. La vicenda che riguarda Sindona e, di conseguenza Ambrosoli, è stata analizzata da diversi punti di vista: quello politico, con Giorgio La Malfa che ha ripercorso le tappe fondamentali dei provvedimenti intrapresi dal padre, allora Ministro del Tesoro, per evitare nuove scalate creative di Sindona. Per il parlamentare del gruppo misto “lo Stato ha fatto per proteggere Ambrosoli ciò che poi avrebbe fatto per Biagi, cioè niente”; dal punto di vista giudiziario, invece, Giuliano Turone e Gianni Simoni, che si occuparono direttamente delle indagini sulla morte di Sindona, hanno sostenuto che il finanziere siciliano e Calvi “si sono rovinati da soli, riciclando danaro per la Mafia ed entrando in un abbraccio mortifero”. Infine, dal punto di vista bancario, ha parlato Angelo De Mattia, allora segretario dei bancari CGIL, spiegando come, a suo avviso, la finanza attuale sia una sorta di “Sindona collettivo”, ovvero un sistema in cui tutti applicano alcune delle strategie adottate dal bancarottiere siciliano. Un incontro che ha tenuto incollato alla sedia per oltre due ore il pubblico presente in sala.
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