SEPARATI IN CASA?
06/08/2009 12.20.03
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Mercoledì 5 agosto, ore 21,30 PalaInfiniti
Con un parterre davvero molto ricco, ieri sera al PalaInfiniti si è parlato di Nord e Sud Italia, analizzando la nuova ondata di immigrazione che interna che, secondo i dati appena giunti, coinvolge circa 700.000 persone, soprattutto giovani, e la nuova idea politica del Partito del Sud. Prima dell’inizio del dibattito, Marcello Veneziani ha raccontato la sua disavventura in aeroporto, come “uomo del sud troppo abbronzato, scambiato per integralista islamico. È la testimonianza di quanta, troppa diffidenza ci sia ancora in Italia nei confronti del diverso”. È stata anche l’occasione per commentare il cambio della guardia a Libero: “lasciai anni fa il Giornale per andare a scrivere su Libero di Feltri. Ora questo girone di ritorno mi impone un ripensamento radicale”. Anche Ivan Lo Bello, intervistato prima dell’inizio dell’incontro, ha voluto puntualizzare alcune questioni. Prima di tutto, da presidente del Banco di Sicilia, una battuta sul rapporto tra banche e imprese: “lo scontro tra imprese e banche oggi non porta a soluzioni condivise. Un esempio ne è l’accordo sulla moratoria dei crediti che nasce da una concertazione virtuosa tra categorie produttive, ABI e Ministero dell’Economia”. Poi, da presidente di Confindustria Sicilia: “non sono mai stato un imprenditore innamorato della grande spesa pubblica. In passato nel Mezzogiorno abbiamo avuto grandi flussi di spesa che sono serviti a poco. Nel 2006 la Sicilia è cresciuta dello 0,6%, a fronte di una crescita degli altri Mezzogiorni d’Europa che con gli stessi soldi sono cresciuti del 3%. Il problema non sono i flussi di spesa ma la capacità che ha il territorio di progettare e spendere bene questi soldi, destinandoli su grande opere infrastrutturali che rendono competitivo l’apparato produttivo locale”. Secondo Marco De Marco, “bisogna uscire da questa situazione per cui al nord c’è un forte anti-meridionalismo e al sud c’è un eccesso di orgoglio meridionale”. Franco Manzato si è dichiarato “a favore delle gabbie salariali, dal momento che il costo della vita al Nord è decisamente superiore rispetto al Sud”. Di parere decisamente opposto, sempre sul medesimo argomento, Meomartini e Demarco. Il primo ha dichiarato che “i salari vanno adeguati alla produttività dell’azienda, sono contrario a interventi statali”; Demarco ha sostenuto che sarebbe “una misura paternalistica”.
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