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CORTINA RACCONTA -


1989. VENTI (ANNI) DI CAMBIAMENTO
08/08/2009 16.18.43 -

Venerdì 7 agosto, ore 18 PalaInfiniti
 
Ha esordito Bettiza affermando che “il comunismo è imploso per comunismo”. “Il comunismo è imploso per comunismo, per quella struttura che si è cristallizzata. Gorbaciov ha fatto un tentativo di apertura all’Europa, ardito ma in ritardo. L’Urss era un sistema troppo rigido, irriformabile e il crollo è stato inevitabile”, ha aggiunto Cernetti. L’ambasciatore Puri Purini ha poi focalizzato l’attenzione della platea sul fatto che “per noi il 1989 è stato un anno fortunato perché dal 1989 in Europa c’è una pace vera. Nel 1989 il mondo era frequentato da persone sagge: penso a Bush padre, a Kohl, a Gorbaciov”. Macaluso ha invece sottolineato come il 1989 non ci sia stato in Italia “perché in Italia il Partito Comunista non ha mai governato e caduto il bipolarismo internazionale è caduto anche il bipolarismo ‘DC – PCI’ italiano grazie anche all’errore di Craxi che non ha saputo contrastare il PCI di Occhetto”. Sul ruolo dell’Occidente, inoltre, Puri Purini ha sottolineato come questo sia una realtà fondata su due pilastri: Stati Uniti d’America e Canada, da un lato, e Unione Europea, dall’altro: “Io sono convinto, tuttavia, che nel giro di 10-15 anni anche la federazione russa farà parte dell'Occidente. Quindi, quando parliamo di nemici dobbiamo fare un altro passo in avanti. Il nemico principale è la difficoltà degli europei di rendersi conto che l’Europa deve muoversi come attore globale nel mondo e per fare questo deve essere molto unita al suo interno per far emergere l'interesse europeo sopra gli interessi nazionali”. Bettiza ha infine sostenuto come il 1989 non sia per nulla stato un anno fortunato per la Russia e proposito di Occidente e Resto del Mondo ha così chiosato: “Se nascerà una pace calda tra Cina e America e non una guerra fredda, il mondo intero avrà da guadagnarci. C’è una forte interdipendenza tra Cina e America data dal fatto che i 2/3 del debito pubblico americano si trova nei forzieri cinesi. Per questo motivo”, ha concluso, “l’Europa dovrà interagire unitariamente con la Cina altrimenti ci sarà un solo interlocutore: gli Stati Uniti d’America”. Sarà quindi necessario un interlocutore forte e “dobbiamo stare attenti perché abbiamo allargato l’Europa diluendola e debilitandola: l’Europa più grande è stata fatta con una frettolosità dilettantesca”.


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