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CORTINA RACCONTA -


POLITICA, TUTTI CONTRO TUTTI
15/08/2009 13.13.27 -

Venerdì 14 agosto, 16,30 PalaInfiniti
 
Prima dell’inizio dell’incontro, Pezzotta ha voluto fare il punto sulla situazione del suo partito, che, secondo Bossi “sta bene dov’è”. “Certo che stiamo bene dove siamo – ha detto l’ex leader della CISL – noi preferiamo non avere a che fare con partiti, come la Lega, che hanno una mentalità arcaica, che propongono teorie offensive. Il sottoscritto sente un’offesa sulla pelle quando viene messo in discussione il valore del tricolore. La Lega è quella che vi imbriglia, che vi impedisce di esprimere la vostra reale natura. Come fa il PdL a stare nel Partito Popolare Europeo e, al tempo stesso, essere alleato con la Lega? D’altronde, come fa il Pd ad avere una vocazione riformista e poi essere alleato di Di Pietro?”. Sempre sul Pd, il parlamentare Udc ha sottolineato come “il miglior leader possibile per il Partito Democratico è Bersani: un partito di sinistra deve avere un leader di sinistra”. Altro tema caldo del giorno è quello relativo alla concessione della cittadinanza a cittadini stranieri con un iter più rapido rispetto a quanto non avvenga adesso: “Non è una proposta nuova – ha chiosato Pezzotta –, già Amato provò a fare ciò. Dal canto mio ritengo che sia un provvedimento estremamente utile e da fare quanto prima”. “Reputo una simpatia di agosto quella delle bandiere e dei dialetti regionali portata avanti dalla Lega”. Così Fabrizio Cicchitto in merito alle ultime esternazioni del partito federalista sulla necessità di una maggiore identità regionale. Il capogruppo alla Camera del PdL ha poi voluto sottolineare, in risposta a Pezzotta, come “l’attuale sistema partitico sia già un bipolarismo di coalizione. Noi abbiamo creduto a Veltroni, sbagliando, quando sostenne di voler formare un partito con vocazione maggioritaria. In realtà è rimasto ostaggio di D’Alema, che non ha voluto mai trovare accordi per una riforma del sistema parlamentare, e al tempo stesso di Di Pietro”. “Berlusconi – ha aggiunto Cicchitto – ha un conflitto di interessi. Questo è sotto gli occhi di tutti e se Berlusconi favorisce una sua azienda è subito punibile. Ma non c’è anche un conflitto di interessi occulto degli ex-membri del PCI, ora nel Pd, con le cooperative rosse?”. “I principali giornali italiani – ha concluso Cichitto – sono, nel migliore dei casi, obiettivi, come nel caso del Corriere e del La Stampa. Ma la Repubblica e il Gruppo L’Espresso non stanno risparmiando bordate a Berlusconi. Il Tg3 e Rai3 sono destinati a tal punto all’opposizione, che Franceschini ha chiesto di attendere l’esito del congresso di ottobre. Sarebbe questo il pluralismo?”. Calearo, dal canto suo, si è definito un “imprenditore prestato alla politica. Per questo non seguo correnti e non ho padri o padrini. Non ho ancora deciso per chi voterò al congresso di ottobre: se Franceschini farà scelte di centro lo appoggerò. Non sono mai stato di sinistra, e non vorrei che ci fosse una svolta particolare verso sinistra, altrimenti non mi sentirò più rappresentato. Ho creduto e stimato Veltroni, capace di ridurre i partiti a 5: in questo modo la politica si è molto sveltita”. “Se avessi dovuto scegliere – ha aggiunto l’imprenditore veneto – avrei preferito un accordo con l’Udc piuttosto che con Di Pietro”. “Sarei terrorizzato se quanto successo all’Innse divenisse una moda che si riproporrà a ottobre, novembre e dicembre. C’è una montagna di gente che sta male che non ha coraggio di dirlo, ed è questo che il Governo deve guardare”.


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