QUEL FENOMENO DI OBAMA
19/08/2009 15.44.57
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Martedì 18 agosto, ore 18 PalaInfiniti
Secondo De Michelis “Obama è senz’altro l’uomo giusto al momento giusto, ma il problema è il passaggio dalle parole ai fatti. Certo, definirlo neo-socialista mi fa un po’ ridere”. Luttwak ha voluto analizzare quali sono le sfide che attendono il neo-presidente: “Accumulando capitale politico ha iniziato a spenderlo per due cose enormi: la riforma della sanità (che impegnerà il 16% del PIL perchè vanno considerati anche ricerca e sviluppo) e la grande riforma fiscale. Non riuscirà a fare tutto, ma anche se poco sarà molto di più dei predecessori. Le politiche di Obama saranno di tipo keynesiano. I problemi di inflazione si affronteranno in seguito. L'unica cosa che l'America non può tollerare è inflazione alta e la disoccupazione giovanile”. Decisamente meno ottimistica la visione di Oscar Giannino: “Sono pessimista perché per come conosco l'America penso che gli americani non lo giudicheranno per la politica estera, ma su quanto si può consumare. E questo livello si abbasserà, non ci si potrà più indebitare come prima; mi preoccupano Afghanistan, Iran e Hezbollah che sono vicini a noi. Di questi dovremmo occuparci noi per primi, senza lamentarci di Obama”. Infine, secondo Mario Platero, “la luna di miele sta finendo, ora Obama si trova ad affrontare un momento di stagnazione, nonostante segnali di fine della crisi. A settembre si dovrà fare il punto su Iran e Afghanistan, a dicembre quello sulla sanità e a febbraio 2010 si farà il punto di un anno. A novembre, infine, ci saranno le elezioni di mid-term: Obama deve puntare a risultato di medio-lungo termine”.
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