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CORTINA RACCONTA -


ATTENTI A QUEI DUE
20/08/2009 15.49.51 -

Mercoledì 19 agosto, ore 21,30 PalaInfiniti
 
Una coda chilometrica, che ha costretto le forze dell’ordine a monitorare la situazione perché non si superasse il limite di persone massimo consentito all’interno della tensostruttura, ha accolto due tra i personaggi più controcorrente del panorama giornalistico nostrano. Tanta la carne al fuoco: prima di tutto, il passaggio di Feltri da Libero a Il Giornale (che si consumerà ufficialmente venerdì 21 agosto); poi le esternazioni agostane della Lega; infine l’affaire Berlusconi-D’Addario. Ma si parla anche di “mercato”: il moderatore, il giornalista Gigi Moncalvo, propone a Feltri una lista di nomi di giornalisti attualmente a Libero per sapere se lo seguiranno nella sua avventura a Il Giornale. “Veneziani, quasi sicuramente; Socci probabilmente no; Allam no; Giacalone sicuramente sì”. Altro argomento di discussione sono le esternazioni della Lega sull’inno di Mameli. Secondo Feltri “quando Bossi parla male dell'inno di Mameli non dice cose così strane. Ogni estate tira fuori delle questioncelle di questo tipo e ogni anno noi ci caschiamo. Sfido chiunque a sapere a memoria l’inno di Mameli e, soprattutto, a capirne il senso completo”. Secondo Mughini, invece, “l’inno di Mameli è attualissimo e rappresenta molto bene l’Italia. Spero che prima o poi l’alleanza, invece che con la Lega, venga stretta nuovamente con l’UDC. Che c’è di male a essere di centro in un Paese come il nostro?”. La discussione è poi proseguita sulla crisi economica che sta colpendo, a volte anche duramente, i quotidiani. Secondo Feltri “se c'è uno del Pd che compra Il Giornale o Libero non lo prendo a sberle, lo abbraccio. I giornali sono aziende, se non fanno quadrare i conti chiudono. Non c'è più nessuno che li compra. Non possiamo sottovalutare il mercato. È il pubblico che decide della vita e della morte dei giornali e di qualsiasi altra espressione commerciale. Sono convinto che una ripresa economica porterà anche ad una ripresa pubblicitaria. L'introito dato dalle vendite delle copie e quello dato dalle vendite pubblicitarie caratterizza il giornale. Il futuro dei quotidiani cartacei sarà diverso dal loro passato. Grandi tirature ce le sognamo, probabilmente ce le siamo sempre sognate; i giornali dovranno ridurre gli organici pletorici di oggi, non potranno più esserci 300-400 giornalisti, ma organici composti da pochi impiegati molto preparati e alcuni collaboratori esterni”. Infine, l’attenzione si è spostata su Silvio Berlusconi. Se per Feltri “ognuno è libero di vivere la propria vita come meglio crede, non capisco lo stupore generato dalle attività private di Berlusconi”, Mughini dissente fermamente: “Non è possibile che un personaggio pubblico abbia una vita privata di questo tipo, non si sposa con i suoi incarichi istituzionali”.
 


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