CRISI E DOPO CRISI
21/08/2009 12.35.18
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Giovedì 20 agosto, ore 18 PalaInfiniti
Quali sono le caratteristiche precipue di questa crisi? Secondo Bini Smaghi, “oltre che una crisi economica questa è anche una crisi sociale. È mancato qualcuno che si doveva alzare e dire che c'era un problema e che così non si poteva più andare avanti. I mercati se ne sono accorti per primi. Vi sono poi stati degli errori di gestione della politica per far fronte a questa crisi. È una crisi di sfiducia nel sistema finanziario, un processo di de-globalizzazione che ci porta indietro di 5-10 anni. Bisogna ripartire da zero, pensando che però il mondo è un po' più complicato”. Secondo Scaroni “sarebbe stato meglio non inseguire il dio denaro in modo forsennato come hanno fatto soprattutto le banche d'affari, facendo morti e feriti. Questa crisi ha creato decine di milioni di disoccupati. Questo collasso paventato della finanza internazionale in realtà non c'è stato del tutto. Ci consente di guardare avanti, adesso, perchè in realtà la crisi non è stata così drammatica come si pensava”. Anche Montezemolo ha voluto dare un suo ritratto della crisi: “Quando Lehmann brothers fallì fu uno shock, perchè era uno dei grandi miti della finanza mondiale. Fu anche un aprire gli occhi su una serie di problemi latenti che stavano nascendo per l'ingordigia delle banche d'affari. Credo che ci siano ancora molti problemi da affrontare, ma credo anche che finalmente si torni con i piedi per terra. Quella Cina che era vista come il grande pericolo sta diventando una grande possibilità. Però c'è una grande preoccupazione per il nostro paese, perchè quando la crisi finirà la competitività dei sistemi paesi diventerà fondamentale; abbiamo una grande sfida per far sì che si affrontino i veri problemi di questo paese. Oggi c'è una competizione straordinaria. Le banche sane e la politica del mattone hanno fatto in modo che le fondamenta siano rimaste sane, nonostante la crisi. Noi qui dobbiamo affrontare i veri problemi di questo paese: non possiamo pensare di vincere il campionato del mondo con una macchina pesante e vecchia”. Scaroni ha poi voluto illustrare le nuove frontiere dell’ENI: “Vado in Africa perchè capitalizzo sulla grande forza di Eni, leader degli idrocarburi in quel continente. ENI facendo leva sul suo passato formidabile ha una carta in più da giocare. Purtroppo troppo spesso le ricchezze del petrolio hanno creato povertà invece che benessere”. Per quanto riguarda il pericoloso oscillare del prezzo del greggio sui mercati internazionali, Scaroni ha aggiunto che “tenderei a escludere che rivedremo il petrolio sopra gli 80$ nei prossimi 6 mesi. Tra l'altro è importante che resti basso perché se vogliamo un futuro in cui le rinnovabili abbiano un ruolo importante, dobbiamo mettere sotto controllo il prezzo del petrolio. Cercare di tenere sotto controllo il prezzo del petrolio è un'utopia,ma queste oscillazioni sono deleterie anche per le rinnovabili”. La parola è tornata a Montezemolo che ha voluto sottolineare come “le banche devono ragionare da imprese e le imprese devono avere nei confronti delle banche un atteggiamento trasparente”. Purtroppo l’Italia penalizza i lavoratori, poiché “la pressione fiscale su chi ha reddito fisso basso – ha aggiunto il presidente di FIAT – è decisamente eccessiva. Sarà un autunno difficile che avrà bisogno di un grande aiuto dagli ammortizzatori sociali. Ma abbiamo una grande possibilità di avere delle aziende strutturate. Ci sono tre punti fondamentali che vanno sviluppati. Il primo è aumentare il livello di meritocrazia; il secondo è che manchiamo di attrattiva: non siamo tra i primi 6 paesi d'Europa per attrarre studenti stranieri e abbiamo perso attrattiva turistica (eravamo il primo, ora siamo il quinto); il terzo punto riguarda il fatto che abbiamo bisogno di un paese che sappia recuperare risorse”. Ha concluso Bini Smaghi sostenendo che “in Italia c'è la possibilità di emergere, però è sempre più difficile perchè ci sono tanti competitori stranieri agguerriti”.
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