SE GLI ECONOMISTI DANNO I NUMERI
24/08/2009 19.03.24
-
Domenica 23 agosto, ore 16,30 PalaInfiniti
Ha esordito Petrini affermando che "nelle previsioni delle grandi banche d'affari c'era sempre il segno più e invece la realtà era ben diversa. Può darsi che molti avessero interesse a dare dati errati, forse per malafede, forse perché volevano approfittare della situazione o perché vittime della teoria dominante, quel neoliberismo che non può funzionare perchè non tutti abbiamo le stesse informazioni". In disaccordo la Kostoris che ha replicato: "il punto vero della questione è che non esistono scienze esatte e che la politica tende a prevaricare i tecnici. Sulla crisi sono ottimista per credere che siamo fuori dal tunnel, ma la disoccupazione aumenterà". Bollino ha posto invece l'attenzione sull'indipendenza che i centri di ricerca e i centri studi devono avere dal management: "Le previsioni devono essere indipendenti, non piegarsi al management. Alcuni economisti sono stati dei criminali: con il petrolio a 150$ c'è stata una forte speculazione affermando che le quotazioni sarebbero dovute salire oltre i 200$ al barile. Noi economisti siamo stati imbeccati con dati falsi e così i nostri dati econometrici dovevano prevedere un segno positivo invece che un segno negativo". De Benedetti, infine, ha sostenuto che "è necessario integrare finanza e macroeconomia per fare previsioni più precise e attendibili. Tuttavia resta il fatto che ognuno si muove secondo il proprio interesse e quindi anche prevedendo la crisi, cosa si poteva fare?" "Mi stupisce il cinismo di Debenedetti", ha concluso Bollino: "chi moralmente ha usato i canali della finanza per arricchirsi ha bisogno di una lezione etica. Occorrono più etica e più morale per la nostra economia".
|