BELPIETRO, UN UOMO LIBERO
30/08/2009 20.30.43
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Sabato 29 agosto, ore 21,30 PalaInfiniti
“Secondo me – ha dichiarato Belpietro a margine dell’incontro – il cosiddetto valzer di poltrone che mi ha coinvolto è iniziato perché Feltri, dopo 9 anni, aveva deciso di lasciare Libero. Da quel momento si è innescato un meccanismo a catena che ha riguardato me, Giordano e Mulè”. Primo tema caldo affrontato sul palco sono state le primarie del Pd: per Belpietro “la soluzione sarà un pasticcio: se quello che prevedo si avvererà, Bersani vincerà al congresso e Franceschini alle primarie. Il risultato è che nessuno dei due leader avrà il consenso necessario per amministrare al meglio il Partito Democratico”. Uno sguardo all’altro schieramento ha prodotto un’analisi non meno critica: “Il PdL ha ancora troppi sfaccettature al suo interno. Deve conciliarle se vuole ottenere un partito realmente solido”. La guerra dei giornali che ha posto “tutti contro tutti”? Secondo Belpietro “è caduto un muro di ipocrisia e conformismo, che impediva di raccontare alcune notizie. Oggi sembra che si sia tolto un tappo, che impediva ad alcune notizie di passare”. “Non avrei mai pubblicato – ha aggiunto Belpietro – le fotografie di Berlusconi a Villa Certosa. Una volta mi furono chiesti da Corona un sacco di soldi per pubblicare un servizio, ma al tempo, come direttore di Panorama, potevo firmare mandati di pagamento fino a 10.000 euro. Anche volendo non avrei potuto. E comunque non ero interessato alla pubblicazione di certe immagini”. Ultimo argomento toccato dal direttore di Libero è stato Antonio Di Pietro, che rischia di minare profondamente il Partito Democratico: “La responsabilità è di Massimo D’Alema, che invitò tutti coloro che votavano a sinistra, a dare la loro preferenza al seggio per il Senato del Mugello ad Antonio Di Pietro. Da allora l’ex magistrato, che ha una sola ricetta politica, ‘manette per tutti’, è stato l’autentico incubo della sinistra italiana”.
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