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LIBRI

Il mondo che verrà
Pino buongiorno

Egea - Università Bocconi Editori

Una nuova diplomazia pubblica che coinvolge la società civile, tramite un dialogo con i leader mondiali, nell’affrontare le grandi questioni politiche, culturali e sociali che segnano l’epoca attuale. Con questo ideale in mente Pino Buongiorno, vicedirettore di Panorama, ha raccolto tramite contributi originali o interviste le idee e proposte di 72 leader mondiali, studiosi e opinion maker in tema di stabilità e sicurezza mondiale, sviluppo economico e ambiente.
Nel volume "Il Mondo che verrà. Idee e proposte per il dopo G8" (Università Bocconi editore, 2009, 421 pagine, 19 euro), in libreria dall’8 giugno, Buongiorno infatti auspica che il prossimo G8, che sisvolgerà in Italia a inizio luglio, sia un’occasione per ridurre il distacco percepito dall’opinione pubblica tra quelloche accade nei colloqui chiusi dei Grandi e i reali problemi del XXI secolo. Per arrivare a ciò, sostiene Buongiorno, serve una nuova diplomazia basata sul dialogo e la comunicazione fra stati e comunità e tra leader esocietà civile. Il curatore è riuscito a coinvolgere nel suo progetto, tra gli altri, 11 capi di stato, sei primi ministri, sei ministri, i segretari e presidenti dell’Onu, Nato, Fed, Banca mondiale e Fmi.
Questo monumentale tentativo di dialogo tra leader e società civile, per proporre soluzioni e fare discutere, è suddiviso in dieci capitoli, un decalogo dei grandi temi che assillano l’età contemporanea, collocati tra la prefazione di Silvio Berlusconi e la postfazione di Franco Frattini. Il capitolo sulla governance del mondo raccoglie, tra l’altro, interventi di Ban Ki-moon, segretario generale Onu, Hu Jintao, presidente cinese, e BarackObama, presidente Usa. Il tema della crescita economica include contributi di Ben Bernanke, presidente della Federal reserve, Dominique Strauss-Khan, direttore generale Fmi, e Luca Cordero di Montezemolo, presidente Fiat. Si prosegue con le sfide ambientali, con un contributo del premio nobel Al Gore, e quelle della sicurezza energetica, di cui parla Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni.
Le sfide della geopolitica e di una globalizzazione più equa vengono affrontato in un capitolo sull’Africa con i contributi di Giulio Tremonti, ministro dell’economia, e Jaques Diouf, direttore generale della Fao, e in uno dedicato al Medio oriente con gli interventi di Hosni Mubarak, presidente egiziano, Shimon Peres, presidente d’Israele, e Abu Mazen, presidente Anp. La questione della non profilerazione e il ruolo dell’Iran viene affrontata da Recep Tayyip Erdogan, primo ministro turco, e David Milliband, ministro degli affari esteri britannico, e quella del terrorismo e della criminalità internazionale da Dmitri Medvedev, presidente russo. I focolai che minacciano la stabilità sono al centro degli interventi di Hamid Karzai, presidente afghano, e Asif Ali Zardari, presidente pachistano. Si conclude, infine, con un capitolo sui diritti umani e sui nuovi va! lori sociali che include un contributo di Luiz Inacio Lula da Silva, presidente brasiliano, e una conversazione con lo scrittore Tahar Ben Jelloun.

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