SVOLTA GLOBALE
Solo internazionalizzandosi fino in fondo l’economia italiana potrà ritrovare lo sviluppo. Come ha fatto la Fiat. Gli imprenditori ne discutono con il Governo
21/08/2009 18.00.00
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PalaInfiniti
Dalla crisi o si esce con un salto in avanti nella nostra capacità competitiva, o non si esce. Ormai è chiaro a tutti che l’Italia non può e non deve rinunciare alla sua industria manifatturiera, e che le sorti di essa dipendono dalla sua capacità di internazionalizzarsi sempre di più. Il che significa non solo produrre qui ed esportare, ma soprattutto essere presenti in tutti i continenti con proprie produzioni, dirette ed indirette. Ora gli imprenditori italiani sentono la necessità di espandere definitivamente i propri affari oltre i confini nazionali, di conquistare nuovi mercati. Il caso di Marchionne, che ha conquistato gli Stati Uniti ma è stato respinto in Germania, insegna molte cose. Ma le imprese hanno bisogno di supporto. E se c’è un uomo di governo che da sempre è impegnato in prima linea per dare il sostegno necessario alle nostre imprese, questo è Adolfo Urso. A lui chiederemo quali strategie intende proporre il Governo per permettere la realizzazione di un’autentica “svolta globale” del nostro capitalismo. E saranno alcuni esponenti di spicco della stessa imprenditoria nazionale a dialogare con il viceministro allo Sviluppo Economico. Un incontro istruttivo, da non mancare.
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