SE GLI ECONOMISTI DANNO I NUMERI
Prima non hanno previsto la crisi, poi hanno esagerato. Persino le statistiche ufficiali sono sotto accusa. E ora i keynesiani vogliono prendersi la rivincita contro la scuola liberista
23/08/2009 16.30.00
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PalaInfiniti
Come mai gli economisti fanno errori così macroscopici da mettere in crisi non solo l’economia privata ma addirittura quella pubblica? Perché malgrado quelli che tutti pensavamo fossero sofisticatissimi strumenti di analisi del mercato, gestiti da specialisti affidabili, la macchina delle previsioni si è dimostrata impietosamente fallimentare? E perché la politica ha affidato a loro in modo così acritico le redini del mondo? Gli economisti hanno molto potere e sono dappertutto: nel governo, nei giornali, nelle università, nelle banche, nei board delle aziende, ai vertici di istituzioni finanziarie internazionali. Adesso, però, molti di loro sono sul banco degli imputati, accusati di aver esagerato nell’infatuazione per il “dio mercato”. E persino i dati statistici ufficiali finiscono nel tritacarne della polemica intorno alla crisi. Chi ha ragione? Per saperlo allungate il passo verso il PalaInfiniti.
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