Carlo Andrea Bollino
Eventi:
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SVOLTA GLOBALE
Solo internazionalizzandosi fino in fondo l’economia italiana potrà ritrovare lo sviluppo. Come ha fatto la Fiat. Gli imprenditori ne discutono con il Governo
21/08/2009 18.00.00
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PalaInfiniti
Dalla crisi o si esce con un salto in avanti nella nostra capacità competitiva, o non si esce. Ormai è chiaro a tutti che l’Italia non può e non deve rinunciare alla sua industria manifatturiera, e che le sorti di essa dipendono dalla sua capacità di internazionalizzarsi sempre di più. Il che significa non solo produrre qui ed esportare, ma soprattutto essere presenti in tutti i continenti con proprie produzioni, dirette ed indirette. Ora gli imprenditori italiani sentono la necessità di espandere definitivamente i propri affari oltre i confini nazionali, di conquistare nuovi mercati. Il caso di Marchionne, che ha conquistato gli Stati Uniti ma è stato respinto in Germania, insegna molte cose. Ma le imprese hanno bisogno di supporto. E se c’è un uomo di governo che da sempre è impegnato in prima linea per dare il sostegno necessario alle nostre imprese, questo è Adolfo Urso. A lui chiederemo quali strategie intende proporre il Governo per permettere la realizzazione di un’autentica “svolta globale” del nostro capitalismo. E saranno alcuni esponenti di spicco della stessa imprenditoria nazionale a dialogare con il viceministro allo Sviluppo Economico. Un incontro istruttivo, da non mancare.
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SE GLI ECONOMISTI DANNO I NUMERI
Prima non hanno previsto la crisi, poi hanno esagerato. Persino le statistiche ufficiali sono sotto accusa. E ora i keynesiani vogliono prendersi la rivincita contro la scuola liberista
23/08/2009 16.30.00
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PalaInfiniti
Come mai gli economisti fanno errori così macroscopici da mettere in crisi non solo l’economia privata ma addirittura quella pubblica? Perché malgrado quelli che tutti pensavamo fossero sofisticatissimi strumenti di analisi del mercato, gestiti da specialisti affidabili, la macchina delle previsioni si è dimostrata impietosamente fallimentare? E perché la politica ha affidato a loro in modo così acritico le redini del mondo? Gli economisti hanno molto potere e sono dappertutto: nel governo, nei giornali, nelle università, nelle banche, nei board delle aziende, ai vertici di istituzioni finanziarie internazionali. Adesso, però, molti di loro sono sul banco degli imputati, accusati di aver esagerato nell’infatuazione per il “dio mercato”. E persino i dati statistici ufficiali finiscono nel tritacarne della polemica intorno alla crisi. Chi ha ragione? Per saperlo allungate il passo verso il PalaInfiniti.
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