Non sarà che la democrazia, posta a fondamento della nostra vita pubblica, è diventata una finzione, un sistema formalmente sempre eguale a se stesso ma in realtà svuotato da una serie di cambiamenti sostanziali? E quale giudizio dare al fatto che la Costituzione, che pure probabilmente abbisogna di una rammodernata, è stata superata di fatto da una serie di scelte, come la scelta del premier abbinata alla lista elettorale, che non sono però passate attraverso la sua revisione formale? Quanto i “poteri forti”, individuati nel sistema economico-finanziario e nei media, condizionano il buon funzionamento dello stato di diritto? E la crescente personalizzazione della politica, accompagnata dalla scomparsa o quasi dei partiti tradizionali, quanto incide e come sulla vita democratica? Domande non soltanto per politologi, ma che dovrebbero interessare qualunque cittadino. Ne discutiamo sul palco del PalaInfiniti, nel tentativo di comprendere al meglio quali rischi stia eventualmente correndo il nostro Paese e per studiare quali siano gli strumenti migliori da adottare eventualmente. Gli ospiti sono, come al solito, d’eccezione, e siamo certi che sapranno regalarvi riflessioni mai banali.

Un robusto filo lega due delle questioni più controverse delle scienze sociali. La prima ha per oggetto l’autonomia degli individui rispetto ai condizionamenti sociali e dunque pone il tema: fino a che punto si afferma la libera volontà individuale e quanto invece le nostre azioni sono eterodirette? La seconda riguarda il modo in cui l’interazione fra individui e l’aggregazione delle loro azioni genera macrofenomeni. Cioè quando e come si passa dal micro al macro. Possono a prima vista sembrare temi da addetti ai lavori, ma in realtà capire la natura delle azioni individuali, conoscere le caratteristiche dei contesti in cui gli individui agiscono, i gradi di libertà di cui dispongono in presenza di vincoli e costrizioni istituzionali, riguarda tutti noi nella vita di tutti i giorni. La scommessa è che migliorare la conoscenza di questi processi serva ad affinare la capacità della politica di interpretare i mutamenti che avvengono nella società. Ma anche a migliorare la società attraverso il comportamento dei singoli.